venerdì 30 luglio 2010

lunedì 5 luglio 2010

II° Festival Francesco Alviti - IL TRIONFO DELL'AMICIZIA


Sì, l’amicizia! Non c’è altra ragione per spiegare il successo di una manifestazione musicale che ha visto avvicendarsi per 7 giorni in Piazza S. Giovanni a Ceccano oltre 350 musicisti, cantanti, ballerini. Tutti venuti senza alcun compenso, soltanto per amicizia nei confronti di quel giovane coraggioso e sfortunato ma che aveva vissuto la sua pur breve vita in modo talmente bello da avere un numero incredibile di amici.

E’ stato questo il modo per ricordare Francesco Alviti: una grande festa della musica che ha riempito Piazza S. Giovanni a Ceccano per 7 sere di seguito dal 25 giugno al 1° Luglio. Il coro Josquin Des Pres e l’orchestra Francesco Alviti, diretti da Mauro Gizzi, con la lirica, la Banda di Villa S. Stefano, diretta da Luigi Bartolini, l’Orchestra di fiati di Ferentino, diretta da Alessandro Celardi, gli Ica brothers, l’Ensemble di percussioni del Conservatorio Resonant, diretto da Antonio Caggiano e da Carlo Di Blasi, l’Harmony show band di Amaseno, diretta da Natalino Como, fino alla Banda di Ceccano, hanno regalato 7 bellissime serate di musica ma anche rinforzato nel foltissimo pubblico presente a ciascuna delle seratel’idea di quante cose belle il nostro territorio riesca a far emergere pur nelle difficoltà del momento presente.

E il Festival è stato anche un messaggio per la classe politica: la musica va sostenuta, non è possibile essere persone colte senza un’adeguata cultura musicale e ci sono tanti talenti tra i ragazzi che vanno valorizzati. Nell’ultima serata erano presenti tutti i direttori delle formazioni che si erano avvicendate nei giorni precedenti, in una specie di gara di bravura, fondata sull’amicizia e sull’emulazione reciproca. A loro è andato il grazie sentito del pubblico e l’auspicio di far diventare il Festival Francesco Alviti un evento stabile.

Il Festival ha spinto alla composizione: il m° Luigi Bartolini ha composto la trascrizione di Nuovo Cinema Paradiso per orchestra di fiati, mentre il m° Massimo Sarra ha composto un Kyrie eleison, entrambi naturalmente dedicati a Francesco.

domenica 4 luglio 2010

gli amici del cescko

Nel mio ufficio di presidente, in Conservatorio, c’è una foto a cui tengo molto. È stata scattata un paio di anni fa, all’Accademia degli Stati Uniti, al termine di un concerto di percussioni eseguito da un ensemble di giovani del nostro Conservatorio, diretti dal maestro Antonio Caggiano. Al centro del gruppo fotografato c’è un mostro sacro della musica contemporanea, Steve Reich, visibilmente soddisfatto per la qualità dell’esecuzione dei suoi brani, difficili ma pieni di una carica misteriosa che produce un effetto quasi ipnotico; poi ci siamo io e il direttore del Conservatorio D’Antò, e infine i protagonisti, che sprizzano energia e trattengono appena la felicità per l’evento di cui sono stati protagonisti.

Quando i ragazzi mi hanno regalato la foto l’ho incorniciata e appesa subito dietro la scrivania per testimoniare un momento di gioia; oggi quando la guardo, mi ritrovo sempre con un groppo in gola e mando indietro a fatica la tristezza. Nel gruppo, infatti, c’è un ragazzo che non c’è più. Ha una faccia ancora da bambino, con un curioso taglio di capelli che me lo ha fatto assomigliare sempre a un passerotto che sta mettendo le prime piume. Si chiama Francesco Alviti, è morto nemmeno un anno dopo quello scatto, per una malattia tanto rapida quanto crudele.

eri sera, a Ceccano in una piazzetta (piena di gente) che sta sotto la finestra della sua casa, da dove pendeva per l’occasione un festone che è un suo ritratto mentre sta (forse) davanti a uno xilofono, i giovani studenti di percussione del Conservatorio, diretti dai due straordinari maestri delle loro classi, Carlo Di Blasi e Antonio Caggiano, hanno dato vita a uno spettacolo intenso, divertente, suonando quegli strumenti che appartennero a Francesco e che oggi sono stati donati dai suoi genitori al Conservatorio perché altri giovani possano imparare e renderli vivi.

Il memorial Francesco Alviti dura una settimana e quest’anno ha visto esibirsi circa trecentocinquanta giovani artisti, di bande, orchestre, ensemble. Molti di loro hanno conosciuto Francesco, tanti altri no; eppure anche questi sono amici di Francesco che così continua, anche adesso che non c’è più, a farsi degli amici e ad adoperarsi in modo che i suoi amici, grazie a lui, incontrino altri amici.

Tarcisio Tarquini

presidente del Conservatorio Licinio Refice – Frosinone

venerdì 2 luglio 2010

Festival: serata conclusiva


Sarà la banda di Ceccano, diretta da Adamo Bartolini, a concludere, giovedì 1° Luglio, alle ore 21,30 in Piazza S. Giovanni a Ceccano, la stupenda settimana di musica che è stato il Festiva Francesco Alviti: 350 musicisti si sono esibiti in 7 serata sempre davanti ad un poubblico che non è mai mancato, neppure quando le condizioni meteorologiche non erano delle migliori.

Martedì 29, intanto, superbo spettacolo dell’ensemble di percussioni Resonant del Conservatorio Licinio Refice, diretto da Antonio Caggiano e Carlo De Blasi: ritmi sinfonici si sono uniti a quelli delle più diverse tradizioni popolari. Marimbe, xilofoni e vibrafoni, tamburi e qualunque altra cosa faccia un rumore da mischiare con altri… Così le mani, i piedi, i legni, le bacchette, le mascelle d’asino… tanti rumori che combinati con i ritmi della vita hanno dato sensazioni e forti emozioni agli spettatori in Piazza S. Giovanni.

Tra il pubblico anche il presidente del Conservatorio, il dott. Tarquini, che ha voluto salutare tutti alla fine mettendo in evidenza il valore della scuola nei confronti della musica. Tarquini ha ricordato che l’idea del Conservatorio nacque porprio nel momento in cui Daniele Paris era amareggiatod alla disaffezione del pubblioco per la sua musica: capì che il pubblico va educato. E così ebbe l’idea del Conservatorio. Per Tarquini, il concerto del 29 è stata la prova del successo della scommessa di Paris: il pubblico di Piazza S. Giovanni si è rivelato straordinarimanete pronto alle provocazioni sonore delle bacchette dei percussionisti. Il presidente del Conservatorio si è congratulato con i maestri, con gli organizzatori e con quanti hanno collaborato a questa bellissima festa della musica.

Festival Francesco Alviti: il dolce rumore dl tuono


Il dolce rumore del tuono: così si presenta al Festival Francesco Alviti l’Amaseno Harmony Show Band diretta da Natalino Como che si esibirà mercoledì 30 giugno alle ore 21,30. La Marching band di Amaseno, uno dei più apprezzati complessi di questo genere, segue la serata dei percussionisti del gruppo Resonant e gli Ica brothers che lunedì sera hanno offerto una serata di dvertimento spensierato al pubblico accorso in massa. Beatles, Rolling Stones, ma anche Battisti, Queen, Michael Jackson, in un repertorio scoppiettante che ha provocato la richiesta die ben tre bis. Gli Ica brothers si confermano così una delle più belle realtà musicali del nostro territorio. Nella serata loro dedicata hanno anche presentato il loro cd.

Il Festival si concluderà il 1° Luglio con il concerto della Banda di Ceccano, per una manifestazione che ha raccolto un grandissimo successo di pubblico e di critica.

Festival Francesco Alviti, tocca alle percussioni: i ritmi del Cescko


Frosinone, Ceccano – Timpani, vibrafoni, marimbe, legnetti, tamburi… tutte le percussioni di scena per I ritmi del Cescko, lo spettacolo che l’ensemble di percussioni del Conservatorio di Frosinone dedica al suo allievo, Francesco Alviti. Diretti da Antonio Caggiano e Carlo De Blasi i giovani percussionisti del Conservatorio presenteranno musiche di alto livello artistico ed anche spettacolari. Il tutto martedì 29 giugno, alle ore 21,30, sempre nella Piazza S. Giovanni, a Ceccano. Domenica sera, al Festival Francesco Alviti intanto, doppio concerto con l’orchestra di fiati di Ferentino, diretta da Alessandro Celardi. Prima del prestigioso complesso musicale infatti si è esibita la banda giovanile di Ferentino che ha risconno notevole succeso. Quindi, l’Orchestra di Fiati, seconda al Campionato Mondiale della Bande nbel 2009 a Kerkrade, in Olanda.

Un suono magnifico e molto curato che ha mostrato al pubblico come si possano fondere composizioni sinfoniche trascritte per banda (la bellissima Sinfonia del Nabucco e l’Intermezzo di Cavalleria Rusticana) con pezzi composti appositamente per orchestra di fiati. Alessandro Celardi ha voluto rivolgere anche un omaggio a Gesualdo Coggi, supinese, uno dei più grandi compositori per banda in Italia. Erano presenti i figli.