venerdì 24 dicembre 2010

Auguri di Buon Natale!

Sono passati due anni precisi dall'ultima volta che sei uscito di casa...e mi hai fatto il regalo più grande della mia vita: SEI VENUTO A SENTIRMI SUONARE INSIEME A THE _ICA BROTHERS BAND, e non lo dimenticherò mai!

Tanti auguri Fra, proteggici da lassù e grazie per tutto quello che fai, perchè la tua presenza è viva e si sente!

Auguri di buon natale a tutti i visitatori del blog!

venerdì 12 novembre 2010

Il blog di Francesco: uno spaccato del mondo dei ragazzi, attraversato da un lampo di vita e di morte

Luigi Accattoli, vaticanista del Corriere della Sera e commentatore della prestigiosa rivista Il Regno ha scritto un articolo su i “siti memoriali” e sul “memento” dei morti nell’era digitale. Ed ha parlato anche di Francesco. Il pezzo è pubblicato all’interno della rubrica “Io non mi vergogno del vangelo”, nel numero 18/2010 de Il Regno

lunedì 13 settembre 2010

confessioni anonime

Ciao Francè...è passato un secolo da quando ti ho visto per l'ultima volta,consapevole di poter ammirarti solo da lontano,perchè eri già di qualcun'altra...ma a me bastava quello per farmi stare bene,per rendere le mie lezioni in Conservatorio ancora più piacevoli...e la prima volta che ti ho conosciuto...una giornata memorabile,una di quelle giornate che ti restano dentro e non vanno più via...

Ora è tutto così strano,tutto così vuoto che a volte la tua assenza continua inconsapevole a pulsarmi dentro...

Ma per me sarai sempre qui,nel mio cuore,e quando vorrò saprò sempre dove trovarti...

Ti voglio bene...

...Ciao Francè...

domenica 1 agosto 2010

Flavia Taglioni

Adesso dimmi cosa c'è di meglio che aprire le finestre e sentire gli ICA che suonano :)
Mi manca vederti arrivare a tutta sulla piazza, scendere di corsa dalla mitica Ka strapiena di strumenti e sorridermi ♥

venerdì 30 luglio 2010

lunedì 5 luglio 2010

II° Festival Francesco Alviti - IL TRIONFO DELL'AMICIZIA


Sì, l’amicizia! Non c’è altra ragione per spiegare il successo di una manifestazione musicale che ha visto avvicendarsi per 7 giorni in Piazza S. Giovanni a Ceccano oltre 350 musicisti, cantanti, ballerini. Tutti venuti senza alcun compenso, soltanto per amicizia nei confronti di quel giovane coraggioso e sfortunato ma che aveva vissuto la sua pur breve vita in modo talmente bello da avere un numero incredibile di amici.

E’ stato questo il modo per ricordare Francesco Alviti: una grande festa della musica che ha riempito Piazza S. Giovanni a Ceccano per 7 sere di seguito dal 25 giugno al 1° Luglio. Il coro Josquin Des Pres e l’orchestra Francesco Alviti, diretti da Mauro Gizzi, con la lirica, la Banda di Villa S. Stefano, diretta da Luigi Bartolini, l’Orchestra di fiati di Ferentino, diretta da Alessandro Celardi, gli Ica brothers, l’Ensemble di percussioni del Conservatorio Resonant, diretto da Antonio Caggiano e da Carlo Di Blasi, l’Harmony show band di Amaseno, diretta da Natalino Como, fino alla Banda di Ceccano, hanno regalato 7 bellissime serate di musica ma anche rinforzato nel foltissimo pubblico presente a ciascuna delle seratel’idea di quante cose belle il nostro territorio riesca a far emergere pur nelle difficoltà del momento presente.

E il Festival è stato anche un messaggio per la classe politica: la musica va sostenuta, non è possibile essere persone colte senza un’adeguata cultura musicale e ci sono tanti talenti tra i ragazzi che vanno valorizzati. Nell’ultima serata erano presenti tutti i direttori delle formazioni che si erano avvicendate nei giorni precedenti, in una specie di gara di bravura, fondata sull’amicizia e sull’emulazione reciproca. A loro è andato il grazie sentito del pubblico e l’auspicio di far diventare il Festival Francesco Alviti un evento stabile.

Il Festival ha spinto alla composizione: il m° Luigi Bartolini ha composto la trascrizione di Nuovo Cinema Paradiso per orchestra di fiati, mentre il m° Massimo Sarra ha composto un Kyrie eleison, entrambi naturalmente dedicati a Francesco.

domenica 4 luglio 2010

gli amici del cescko

Nel mio ufficio di presidente, in Conservatorio, c’è una foto a cui tengo molto. È stata scattata un paio di anni fa, all’Accademia degli Stati Uniti, al termine di un concerto di percussioni eseguito da un ensemble di giovani del nostro Conservatorio, diretti dal maestro Antonio Caggiano. Al centro del gruppo fotografato c’è un mostro sacro della musica contemporanea, Steve Reich, visibilmente soddisfatto per la qualità dell’esecuzione dei suoi brani, difficili ma pieni di una carica misteriosa che produce un effetto quasi ipnotico; poi ci siamo io e il direttore del Conservatorio D’Antò, e infine i protagonisti, che sprizzano energia e trattengono appena la felicità per l’evento di cui sono stati protagonisti.

Quando i ragazzi mi hanno regalato la foto l’ho incorniciata e appesa subito dietro la scrivania per testimoniare un momento di gioia; oggi quando la guardo, mi ritrovo sempre con un groppo in gola e mando indietro a fatica la tristezza. Nel gruppo, infatti, c’è un ragazzo che non c’è più. Ha una faccia ancora da bambino, con un curioso taglio di capelli che me lo ha fatto assomigliare sempre a un passerotto che sta mettendo le prime piume. Si chiama Francesco Alviti, è morto nemmeno un anno dopo quello scatto, per una malattia tanto rapida quanto crudele.

eri sera, a Ceccano in una piazzetta (piena di gente) che sta sotto la finestra della sua casa, da dove pendeva per l’occasione un festone che è un suo ritratto mentre sta (forse) davanti a uno xilofono, i giovani studenti di percussione del Conservatorio, diretti dai due straordinari maestri delle loro classi, Carlo Di Blasi e Antonio Caggiano, hanno dato vita a uno spettacolo intenso, divertente, suonando quegli strumenti che appartennero a Francesco e che oggi sono stati donati dai suoi genitori al Conservatorio perché altri giovani possano imparare e renderli vivi.

Il memorial Francesco Alviti dura una settimana e quest’anno ha visto esibirsi circa trecentocinquanta giovani artisti, di bande, orchestre, ensemble. Molti di loro hanno conosciuto Francesco, tanti altri no; eppure anche questi sono amici di Francesco che così continua, anche adesso che non c’è più, a farsi degli amici e ad adoperarsi in modo che i suoi amici, grazie a lui, incontrino altri amici.

Tarcisio Tarquini

presidente del Conservatorio Licinio Refice – Frosinone

venerdì 2 luglio 2010

Festival: serata conclusiva


Sarà la banda di Ceccano, diretta da Adamo Bartolini, a concludere, giovedì 1° Luglio, alle ore 21,30 in Piazza S. Giovanni a Ceccano, la stupenda settimana di musica che è stato il Festiva Francesco Alviti: 350 musicisti si sono esibiti in 7 serata sempre davanti ad un poubblico che non è mai mancato, neppure quando le condizioni meteorologiche non erano delle migliori.

Martedì 29, intanto, superbo spettacolo dell’ensemble di percussioni Resonant del Conservatorio Licinio Refice, diretto da Antonio Caggiano e Carlo De Blasi: ritmi sinfonici si sono uniti a quelli delle più diverse tradizioni popolari. Marimbe, xilofoni e vibrafoni, tamburi e qualunque altra cosa faccia un rumore da mischiare con altri… Così le mani, i piedi, i legni, le bacchette, le mascelle d’asino… tanti rumori che combinati con i ritmi della vita hanno dato sensazioni e forti emozioni agli spettatori in Piazza S. Giovanni.

Tra il pubblico anche il presidente del Conservatorio, il dott. Tarquini, che ha voluto salutare tutti alla fine mettendo in evidenza il valore della scuola nei confronti della musica. Tarquini ha ricordato che l’idea del Conservatorio nacque porprio nel momento in cui Daniele Paris era amareggiatod alla disaffezione del pubblioco per la sua musica: capì che il pubblico va educato. E così ebbe l’idea del Conservatorio. Per Tarquini, il concerto del 29 è stata la prova del successo della scommessa di Paris: il pubblico di Piazza S. Giovanni si è rivelato straordinarimanete pronto alle provocazioni sonore delle bacchette dei percussionisti. Il presidente del Conservatorio si è congratulato con i maestri, con gli organizzatori e con quanti hanno collaborato a questa bellissima festa della musica.