venerdì 27 febbraio 2009

per francesco...


Ieri, a Ceccano, è stato il tuo giorno.
Tutto parlava di te:
i muri de le case, le vie, gli angoli,
gli squarci impensati li avevi invasi
teneramente e dolorosamente
e vivevano di te.
Tanti visi, tanti sorrisi inumiditi
del tuo addio, si erano incontrati:
improvvisi, si erano 'incanutiti' anche di te.
Squarci di sole di una giornata tersa
anche se d'incipiente quaresima,
invadevano la stupenda Piazza
del tuo bel San Giovanni, adusa
a farci sentire impegnate armonie,
melodie di repertorio fulgide di gioia.
Ieri, invece...
Nell'attesa, dentro, sbirciavo a ritroso qualcosa di te, dalla tua vivace adolescenza:
quelle 'nuge' graziose che una sera
a Ceccano ci offristi a primizia
al ristorante cinese... ricordi, Francesco?

In Chiesa, sotto la pala centrale
della truce e grandiosa 'decapitazione', la voce pacata del Vescovo Ambrogio ha schiuso lo scrigno della tua sofferenza, del tuo abbandono alla vita e qualche perla preziosa n'è uscita, sprizzante, generosa verso i tuoi compagni di vita:
ci hai edificato in quell'ultimo istante!
Fuori, un percussionista, al tuo posto,
ha ritmato a lungo, lacerante e dolente, il tuo addio.
Ciao, Francesco!
Ma ti vedo nel sorriso di Dio.


Liberale Buracchini

26.2.2009

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